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Caserta e dintorni

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“Ho visitato Hackert nella comodissima abitazione che gli è stata apprestata nella vecchia reggia. Quella nuova è in realtà un palazzo enorme, somigliante all’Escurial, costruito a pianta quadrata e con numerosi cortili; degno invero d’ un re. La posizione è di eccezionale bellezza, nella più lussureggiante piana del mondo…” (J.W. Goethe)

Caserta è la Reggia, almeno in prima battuta; in fin dei conti, la città moderna è nata solo a seguito della costruzione del palazzo vanvitelliano. Visitarlo, significa perdersi tra la sontuosità e la magnificenza decorativa delle sue sale e rivivere i fasti della corte borbonica, i progressi, i banchetti accompagnati dai musici, le battute di caccia e pesca nel parco, gli intrighi di palazzo, le storie d’amore ufficiali e non, il passaggio di Garibaldi, l’arrivo dei Savoia e la firma dell’armistizio alla fine della seconda guerra mondiale.  Gli arredi, sia quelli ottocenteschi che quelli settecenteschi, sono tutti originali, fatta eccezione di un unico caso: la camera da letto di Ferdinando II di Borbone, il bomba. Costituiscono parte integrante del percorso di visita tanto le sale pubbliche quanto le stanze private: le anticamere, la sala del trono da una parte e le camere da letto con i bagni dall’altra. Lascia a bocca aperta, sin dall’ingresso al palazzo, il parco, 120 ettari di tipico giardino all’italiana, decorato, lungo il viale centrale, con fontane, vasche, gruppi scultorei ed una cascata. Semplicemente incantevole è il Giardino all’inglese; fu Maria Carolina a volerlo e stupisce per le sue specie botaniche centenarie ed i colpi di scena che sa regalare ai suoi visitatori. La Reggia di Caserta fu tappa del Grand tour d’Italie e numerosi furono i viaggiatori illustri che vollero visitarla; pure il cinema ha finito più volte per farne il set di film che ne hanno fatto la sua storia. Ma, Caserta è, anche, Caserta Vecchia, almeno in seconda battuta, un piccolo e suggestivo borgo medievale situato sulle pendici del Monte Virgo. Fu il primo insediamento in posizione elevata rispetto alla pianura circostante, che ha finito per dare, così, il nome alla città: Caserta deriva, difatti, dal latino Casa hirta, casa in alto. Un delizioso agglomerato, popolato di fate e principesse, tra cui emergono i resti di un antico castello e la mole della cattedrale, tra i migliori esempi di romanico in Campania, misto ad elementi arabo-normanni.

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