“Napoli è bella e stupenda da per tutto”
(J. W. Goethe)
Il capoluogo campano gode di una posizione incantevole: adagiato sulla costa, al centro del golfo omonimo, cinto tra Sorrento da una parte e la collina di Posillipo dall’altra, di fronte al mare, infinito e luccicante, con le isole di Capri, Ischia e Procida, Napoli si sviluppa su colline ammantate di macchia mediterranea. La sua bellezza è mozzafiato e passeggiare tra il dedalo dei suoi vicoli lascia davvero stupiti e stonati al tempo stesso: dai resti d’età greca – Napoli fu, infatti fondata dai greci di Cuma nell’VIII secolo a.C. – all’arte contemporanea, gratuitamente fruibile da chiunque alle fermate di una delle sue linee della metropolitana, dal mito alla devozione cristiana, dal ventre alla superficie, c’è da perdersi tra chiese angioine, castelli medievali, ricchi palazzi seicenteschi e ville stile liberty. Una città, un tempo capitale, che ha visto soggiornare Petrarca, Boccaccio, Giotto, Caravaggio, Ribera, Goethe, Canova, Leopardi, Wharol… per citarne solo alcuni.
Affollata, brulicante, variopinta, ospitale, allegra, ingegnosa, antica e moderna, cattolica e superstiziosa, greca e romana, spagnola e francese, borghese e plebea. Sede di un conservatorio medievale e del più antico teatro lirico, il San Carlo, la sua tradizione musicale è famosa in tutto il mondo, come d’altronde lo è, pure, la sua cucina. Se Goethe, all’indomani del suo soggiorno partenopeo, scriveva: “ho perdonato a tutti quelli che perdono la testa per questa città…non sarà mai del tutto infelice chi può ritornare col pensiero a Napoli”, non resta che venirci.