Napoli. San Gregorio Armeno, la strada dei presepi.
A Natale, a Napoli, nel cuore del centro storico, lungo Via San Gregorio armeno, i maestri delle botteghe presepiali, tutte lì concentrate, allestiscono nei vicoli immediatamente adiacenti, bancarelle per la vendita di tutto ciò che occorre alla realizzazione del presepe: sughero, pastori di varie dimensioni, animali, botteghe, muschio…
La strada è gremita, affollata, le luminarie sono accese, le canzoncine natalizie si diffondono per i vicoli e l’aria profuma di caldarroste, babà e sfogliatelle appena sfornate. I napoletani ed i turisti si precipitano ai mercatini: i primi per realizzare a casa il presepe, i secondi per perdersi, stupiti, tra i banchi di un’arte antica. Il presepe napoletano è, difatti, tra le migliori espressioni del rococò ed i Borbone ne andavano letteralmente pazzi. Esso vede la presenza sempre di due elementi: la natività e la taverna, il sacro ed il profano. Da una parte, quindi, la Madonna, San Giuseppe ed il bambinello, in una grotta, come racconta il Vangelo o in un tempietto diroccato, riferimento alle scoperte delle città di Ercolano e Pompei sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e riscoperte solo duemila anni più tardi; dall’altra, la taverna a cui tavoli sono seduti gli avventori che gustano i piatti tipici della tradizione natalizia partenopea, ma, non mancherà di trovare, pure, panettoni, pandori e cantuccini.
Tutt’attorno alla taverna, poi, si ricostruisce la Napoli di fine Settecento con i mestieri di strada dell’epoca: o’ fruttajuolo, o’ chianchiere, o’furmaggiaro, o’ maccaronaro, o’ pisciavinnolo, a’ castagnara…
Ma, esiste pure una versione più contemporanea del presepe napoletano: i maestri di San Gregorio armeno, difatti, si divertono ogni anno a creare un nuovo pastorello, tratto dal mondo dello spettacolo, dello sport, della politica: Donald Trump, Papa Francesco, William e Kate d’Inghilterra, Alda Merini, il calcio Napoli…
Nel passeggiare, ci si imbatte nei maestri a lavoro e sarà così facile assistere alla realizzazione di un pastore: testa in terracotta, occhi in vetro, mani e piedi in legno, corpo in paglia con un’anima in fil di ferro.
E, citando Eduardo De Filippo, a te te piace o’ presepio?