La Campania affascina e conquista; scoprirla significa scegliere di fare un’esperienza sensoriale alla scoperta di luoghi antichi millenni, di scorci paesaggistici divini e di sapori sublimi. Il clima, poi, è deliziosamente mite ed il suo territorio, di origine vulcanica ed in gran parte collinare, è ammantato da una vegetazione lussureggiante. Il golfo, sul quale si affaccia, è azzurro, cristallino, brillante…i napoletani credono sia un pezzo di paradiso, che immaginavano avere sede in cielo, precipitato insieme con Lucifero in terra, dopo la sua cacciata. Le lacrime di Lucifero, che dal paradiso non voleva venir via, hanno, infine, hanno fatto nascere il Lacryma Christi, uno dei tanti vini DOC che la regione sa offrire. Letteralmente sedotti dalla sua posizione, dalla sua bellezza, dalla fertilità della sua terra, dal suo clima, i Greci decisero di fermarsi qui, in questo spazio a sud dello stivale di fronte al mar Tirreno, per fondarvi la prima colonia magno-greca, Cuma. I poeti dell’antichità ispirati dai quei luoghi, ardenti e fiammeggianti, vi hanno collocato il regno di Prometeo e di Vulcano ed ambientato il viaggio di Enea e quello di Ercole e, soprattutto, hanno fatto di quei posti la terra abitata dalle sirene: davanti ad uno spettacolo tanto incantevole, ieri come oggi, gli antichi avevano ragione a sentire il canto di quelle irresistibili donne. I romani, poi, in quegli stessi luoghi, da Baia a Capri, passando per Posillipo e Positano, vi costruirono le più grandi e meravigliose ville per gli otia. I Campi flegrei, la zona più a nord della regione, sono ancor oggi testimonianza di tutto ciò, visitarli significa perdersi tra la storia antica e le bellezze naturalistiche, significa potere vedere, toccar con mano e sentire, ancor oggi, le origini geologiche e vulcaniche, di questa terra. Più a sud dei Campi flegrei, si situa Napoli affacciata sul golfo omonimo ed all’ombra del Vesuvio, famosa al mondo per la sua bellezza, la proverbiale accoglienza dei suoi abitanti, la sua canzone e la sua cucina, è una città singolare e poliedrica… “un paradiso abitato da diavoli”. Fra gli angoli più famosi della terra, la Costiera amalfitana, la Divina. La bellezza naturalistica dei suoi luoghi, la storia dei suoi insediamenti, i piatti a base di limone, le sue tradizioni artigianali – dalle pezze di Positano alle ceramiche di Vietri, passando per la carta di Amalfi – sono tali da aver indotto l’Unesco, nel 1997, a dichiarare quei 40 Km di costa Patrimonio dell’umanità. Per passare dalla costa all’entroterra, come non fare tappa a Caserta, la terra dei sogni ambiziosi dei sovrani borbonici e nei suoi immediati dintorni – l’antica Capua, Sant’Angelo in Formis, il borgo di San Leucio – antichi e mirabili. E, poi, ancora, il Sannio e l’Irpinia, tra tradizioni etnografiche e percorsi enogastronomici c’è solo da restarne letteralmente inebriati. Infine, alla fine della regione Campania, a sud di Salerno, il Cilento…”qui non si muore” disse Murat dopo il suo viaggio lì giù. Dalla terraferma al mare; dalle sue acque emergono Capri, la perla del golfo, Ischia, l’isola verde e Procida, immortalata da Troisi. Non solo arte, storia, archeologia e bellezze naturalistiche ma, anche, tradizioni e feste popolari, sagre, festival, devozioni e superstizioni: dalla festa di San Gennaro a Napoli alla “chiena” di Campagna, dalla festa dei Gigli di Nola all’infiorata di Cusano Mutri, dalla sfilata in costumi storici in occasione della festa di Sant’Anna ad Ischia ai riti settennali di Guardia Sufframondi…
Ed ancora, percorsi letterari sulle orme di Giacomo Leopardi, Goethe, Matilde Serao, Pablo Neruda; percorsi cinematografici da Totò a De Filippo, da De Sica a Troisi, dalla Loren alla Magnani. Ed, inoltre, percorsi enogastronomici: dal Taurasi di Avellino al Biancolella di Ischia, dal ragù alla genovese, dal babà alla sfogliatella; possiamo tracciare una cartina di itinerari campani per il solo piacere di assaporare e gustare i prodotti tipici della regione.
Insomma, la Campania è un terra tutta da scoprire.
Il territorio
